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Unità Siciliana -Le Api risponde a Ventura: la saga continua

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Il Consigliere nazionale di Unità Siciliana Le Api Emanuele Ferrara risponde a quanto dice il rappresentante politico Giuseppe Ventura. Con una lunga e circostanziata nota Ferrara motiva punto per punto le motivazioni mosse dal partito.

“L’ex assessore all’Ambiente con delega ai rifiuti Giuseppe Ventura, nel 2014 del PD,
poi di SICILIA FUTURA e oggi renziano, segretario provinciale di “ITALIA VIVA”, parla
di corda nella casa dell’impiccato, cioè il popolo gelese! – dice Ventura –
L’ex assessore Giuseppe Ventura la fa troppo lunga accusando Unità Siciliana Le Api e il sottoscritto, consigliere nazionale di Unità Siciliana Le Api, di falsità, ma nel 2014 a Gela successero due fatti tragici che hanno portato la città all’impiccagione!
Primo, la chiusura della Raffineria avallata dal governo Renzi;
Secondo, l’accordo su un protocollo per il miglioramento servizio rifiuti sottoscritto dal comune con TEKRA;
L’ex assessore nel 2014 avallò quel protocollo con TEKRA che doveva essere a costo zero per il
comune e quindi per i cittadini, ma che, invece, ha contribuito senza averlo dichiarato
preventivamente, a fare raddoppiare di botto i costi del servizio, come i gelesi stanno constatando con le bollette che il comune ha fatto recapitare in questi giorni, senza peraltro averne alcun beneficio, anzi il servizio di pulizia è peggiorato.
Attenzione, questa genialata del protocollo aggiuntivo con TEKRA non fu adottata da nessuno altro comune appartenente all’ATO CL2.
La domanda sorge spontanea: TEKRA l’ha proposta agli altri comuni e non l’hanno sottoscritta oppure TEKRA per ragioni incomprensibili ai gelesi, o forse comprensibilissimi, c’erano le elezioni comunali alle porte, l’ha proposta solo al comune di Gela sapendo di trovare terreno fertile?
Quella scelta portò dall’oggi al domani alla scomparsa di tutti i cassonetti; all’invasione dei rifiuti che trasformò la città in una discarica a cielo aperto; all’approntamento di centri di raccolta provvisori per fare fronte alla prevedibilissima situazione di caos che si è venuta a creare presidiati da associazioni; spese aggiuntive per la raccolta dei cumuli; decine di assunzioni a tempo determinato di TEKRA per la pulizia straordinaria della città; spese aggiuntive per lo spazzamento con personale
non in elenco, vedi Verbale di passaggio di cantiere del 24/04/2014; confusione nella gestione del CSA (capitolato speciale di appalto);
Tutto ciò portò ad un ingente debito fuori bilancio nei tredici mesi prima che i gelesi si sbarazzassero di quella sindacatura con le elezioni del 2015, infatti, in un anno le spese aggiuntive TEKRA non coperte dalla TARI furono circa 4.000.000 €, ai quali vanno aggiunti 1.950.000 € di costi di discarica. Negli anni successivi i consiglieri comunali, compreso l’ex assessore, tranne qualcuno che dimostrò comprensione, si rifiutarono di approvare i nuovi PEF portati in aula dal sindaco Messinese, che non
poteva bloccare del tutto i servizi ereditati, pena il degrado igienico sanitario della città.
Sulle presunte falsità che l’ex assessore denuncia, basta, per rendersi conto delle sciocchezze scritte, che si vada a rivedere gli allegati della delibera del consiglio comunale n. 197 del 30/09/2014, approvazione PEF rifiuti e della TARI 2014.
In quegli allegati troverà al punto 10 la nota prot. n. 41642 del 20/03/2014,
che la dirigente del Settore Istruzione e Ambiente inviò alla Dirigente del Settore Tributi, e p.c. al Sindaco Avv. Angelo Fasulo, all’Assessore Ambiente Avv. Giuseppe Ventura, al Segretario comunale, al Presidente Collegio dei Revisori, e ad altri, che stabiliva in 9.911.261 di € il costo annuo in capo al suo settore sostenuto per il servizio di raccolta e conferimento in discarica dei rifiuti nell’anno 2013. A tale costo andava aggiunto quello amministrativo annuo di 629.280,27 € sostenuto dal Settore Tributi per l’accertamento e la riscossione del tributo di cui alla nota prot. n. 16028 del 3/02/2014, che portavano il totale dei costi anno 2013 a 10.540.541 €. Altro che dimenticanza dei dirigenti, accusare i dirigenti è diventata una moda per scaricarsi dalle proprie responsabilità! L’ex assessore invece di metterla in caciara spieghi ai gelesi come mai nel 2014 in Consiglio comunale
fu portata una delibera che in maniera magica tramutò il costo rifiuti 2013, a base del PEF 2014, da
10.540.541 €, determinato in prima battuta dai dirigenti, a 7.084.419,06 €.
In effetti, il primo a scoprire una parte della magia fu il sindaco Messinese che nel primo PEF
presentato nel 2015 certificò che nel PEF del 2014 mancavano 1.950.000 € dei costi di discarica, che
è esattamente la differenza tra l’importo dichiarato in prima battuta dal Settore Istruzione e
Ambiente di 2.950.000 € e il costo ridotto a 1.001.705,16 € determinato con ulteriore nota dello
stesso settore prot. N. 116092 del 01/09/2014, allegato n. 15 della delibera di C.C, 197 del
30/09/2014.
Quella delibera, comunque, non tutti la votarono in Consiglio Comunale, non la votò ad esempio
l’attuale vicesindaco Terenziano Di Stefano, che successivamente si chiedeva pubblicamente se in
quella delibera ci fossero due PEF!
Il bello di tutta questa vicenda è che il sindaco Greco, candidato a sindaco perdente nel 2015, allora,
dai palchi, tuonava contro la chiusura della raffineria avallata dal governo Renzi e sottoscritta dal
sindaco Fasulo e dal governatore Crocetta; contro la gestione rifiuti di TEKRA e contro Caltaqua, oggi
affida al gruppo dell’ex assessore addirittura la delega alla gestione dei rifiuti. Dopo le sue battaglie
la città dal Sindaco si aspettava che la delega ai rifiuti venisse magari affidata a persona competente
in materia per efficientare e migliorare il servizio e, quindi, ridurne i costi.
Evidentemente si è ricreduto delle accuse che per raccogliere i voti lanciava dai palchi sulla gestione
dei rifiuti di TEKRA e delle inchieste aperte dalla magistratura, con processi in corso nelle aule del
tribunale di Gela, dove il comune è parte civile.
Ora che tutti i nodi sono venuti al pettine c’è poco da fare, e se non ci si pone rimedio con misure di
efficientamento del servizio, anche con il coinvolgimento degli stessi cittadini per ridurne i costi, e
non si fa una lotta seria agli evasori del tributo, i crediti non riscossi peseranno sugli onesti, e se non
si risolve il problema Timpazzo, i costi sono destinati ad aumentare ulteriormente e di molto.
Di questa polemica ai gelesi, con le bollette a saldo dell’anno 2021 in mano da pagare, che raddoppia
il costo di prima, immagino che importi relativamente poco, se non quella di essere informati dei
fatti per farsi un’idea di che razza di amministratori eleggono, e se non andranno più a votare,
sbaglieranno, perché è sempre meglio partecipare e scegliere, ma in fondo qualche ragione ce
l’hanno!
I gelesi, comunque, non possono essere trattati come se fossero dei bambini ai quali va nascosta la
realtà per non interrompere la catena momentanea del consenso del politico di turno, meritano e hanno il diritto di sapere tutta la verità!
Ferrara Emanuele
Consigliere nazionale di Unità Siciliana Le Api.

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Donegani dopo il patto Meloni- De Luca:”il modello Gela non è progressista”

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La fresca alleanza tra FdI e Sud chiama Nord benedetta dalla premier Giorgia Meloni che porta in casa Cateno De Luca, suscita reazioni nel campo progressista.

Il segretario regionale di PeR Miguel Donegani grida all’incoerenza e evidenzia che il modello Gela non è di centrosinistra e progressista.

” La coerenza è comportarsi come si è, e non come si è deciso di essere.Ecco perché il partito degli astensionisti è sempre in aumento. Ecco perché i consiglieri in Sicilia di riferimento di PeR-Controcorrente-Sinistra Futura, nelle realtà dove i candidati che hanno forze di destra organiche al governo nazionale e regionale non si esprimeranno alle elezioni di secondo livello. PeR noi la coerenza ha un valore per altri sarà un optional. Coerenza mostrata anche dal learder La Vardera che ha avuto la lungimiranza di capire la virata di sud chiama nord e lasciare il movimento. Mi auguro che nessuno possa ancora prendere in giro gli elettori professandosi di sinistra o nel campo progressista avendo forze organiche al centro destra a Palermo e a Roma” – ha commentato Donegani.

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Nella Giunta Di Stefano c’è Franzone, assessore federato con la Meloni

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E ora nella Giunta di Terenziano Di Stefano c’è un assessore di un movimento che sta federandosi con FdI. Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord in questo giorni sta stringendo un patto nazionale con la leader Giorgia Meloni.

Gli elettori gelesi votando al ballottaggio Di Stefano sapevano che in Giunta sarebbe entrato Filippo Franzone che al primo turno si era candidato a sindaco al di fuori di ogni partito. Come espressione civica pura. Poi dopo qualche mese che è stato nominato assessore Franzone e il suo gruppo hanno aderito a Sud chiama Nord che ancora era nel campo progressista Ma per molto poco. Qualche settimana dopo arriva la virata di De Luca verso il centrodestra in appoggio al governo Schifani.

Ora, con la mediazione del presidente dell’Ars Galvagno, Sud chiama nord si federa con Fratelli d’Italia. Così Di Stefano ha in Giunta un assessore di estrema destra. Se per lui va bene! il modello Gela da esportare al momento è l’insalata di vari colori.

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Massimiliano Conti con la casacca leghista è presente pure nella lista della Lega al consiglio provinciale

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Il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti sempre più con la casacca leghista. E’ stata la Lega con Luca Sammartino  e il commissario provinciale Leonardo Burgio sindaco di Serradifalco a volere la candidatura di Conti alla presidenza dellaProvincia.   Conti è pure candidato nella lista  della Lega del consiglio provinciale. E’ l’unico dei tre  aspiranti presidenti a fare anche questa scelta. Per tutti non ci sono dubbi: nel 2027 Conti sarà il candidato della Lega all’ Ars. Intanto la Lega è soddisfatta della lista alle Provinciali con tre sindaci tesserati e l’appoggio di assessori e consiglieri che non si rivedevano nei partiti padronali. 

<Una lista per lo più giovane ma di grande esperienza politica e con amministratori che nel corso degli anni si sono contraddistinti per aver servito le proprie comunità con lealtà nei confronti dei cittadini e spirito di abnegazione e con candidature di primo livello si sono sempre contraddistinti per i successi elettorali in termini numerici. La politica del fare e dei fatti che si candida alla volta del consiglio provinciale per portare lì pragmatismo e visione politica, per il futuro di questa provincia che da ormai più di un decennio paga il prezzo dell’assenza di un buon governo> –   dicono i vertici della Lega che vedono in Massimiliano Conti la guida autorevole e di esperiemza che serve alla Provincia. Ecco la lista della Lega:Massimiliano Valentino Conti,Martino Basilio,Gaetano Petralia,Franco La Cagnina,Salvatore Sammartino, Natalia Zaccaria,Daria Serafina Pace,Enza Maria Surrenti, Serena Nuccio

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