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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Eleonora Pedilarco in mostra a Caltagirone

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Riceviamo e pubblichiamo una nota critica del cultore di arti, Emanuele Zuppardo.

Caltagirone – Una mostra d’arte della pittrice di Niscemi Eleonora Pedilarco  verrà inaugurata al Museo Hoffmann di Caltagirone. La mostra intitolata “Sicilia, Mito e Materia” realizzata col patrocinio del Comune di Caltagirone, in partnership con la ProLoco calatina, è curata del Direttore del museo Antonino Navanzino e verrà inaugurata venerdì 21 marzo alle ore 17,30.

 Eleonora Pedilarco, nativa di Caltagirone ma residente a Niscemi, è una grande artista siciliana. I suoi dipinti sono intrisi di tradizione e contemporaneità, colore e memoria, tecnica e passione.

Formata a Milano, ha esposto in mostre nazionali e internazionali, ottenendo prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Primo Premio Colore Canon alla Fiera SMAU nel 1997 e la Medaglia dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano (1999). Selezionata per importanti collettive, ha partecipato al Salon 99 presso il Museo Permanente di Milano e alla Mostra di Illustrazione Grafica-Pittorica nella Sala Napoleonica del Castello Sforzesco (1997).

Nel 2001 fa ritorno in Sicilia, dove sviluppa una poetica artistica che attinge alla sua terra, esaltandone la cultura, i colori e le radici popolari. Nei suoi dipinti, il rigore tecnico si intreccia a un’estetica vibrante, ricca di citazioni iconografiche e simboliche, che evocano l’identità mediterranea attraverso elementi decorativi, volti intensi e una tavolozza luminosa.

Parallelamente alla sua carriera artistica, Eleonora Pedilarco si dedica al sociale: fonda la ONLUS “Ability Art”, che sostiene persone con disabilità e fragilità economiche. Con parte del ricavato delle sue opere, finanzia progetti umanitari, come la costruzione di una scuola materna a Kasendi, nella Repubblica Democratica del Congo. L’equilibrio tra tradizione e innovazione, tra impegno etico e ricerca estetica, rende la sua arte non solo un’espressione visiva, ma un ponte tra passato e futuro, tra l’identità siciliana e un respiro universale.

Certamente Niscemi ha grandi tradizioni artistiche e culturali Ma la sua bravura sta soprattutto nel suo impegno e studio di ogni giorno. La sua esperienza all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e la Scuola Superiore d’Arte del Castello Sforzesco, hanno plasmato la nostra pittrice facendola diventare protagonista di primo piano nel panorama dell’arte contemporanea e le sue opere diventano, tanto solari e mediterranee, comprensibili anche ad un pubblico non addetto ai lavori e, soprattutto, alla gente comune che ogni giorno vive le ansie e le speranze di un mondo in veloce trasformazione. Grande comunicatrice di quanto avviene nel mondo che la circonda, diventa voce del malessere, delle ingiustizie, dei crimini come il femminicidio e delle battaglie contro la mafia. Per il suo impegno sociale viene chiamata anche da Gela a guidare scolaresche d’istituti d’arte nella realizzazione di murales come quello del lungomare Federico II di Svevia o del Vicolo San Rocco sul corso della città dove ha dato luce e colore ad un cortile rendendolo vivo e palpitante d’emozioni. 

I suoi personaggi fondono magistralmente tradizione e modernità come il volto del giovane, realizzato con estrema cura nei dettagli e nei contrasti chiaroscurali, assume anche il significato di simbolo per l’immigrato di oggi, giunto in Sicilia dopo numerose peripezie alla ricerca di un futuro migliore. Il copricapo, decorato con motivi barocchi e impreziosito da frutti autunnali – uva, fichi, cachi e agrumi – evoca l’abbondanza della terra e il patrimonio artistico che ha arricchito l’isola nel corso dei secoli. Lo sfondo blu intenso accentua i dettagli dorati, donando profondità e una carica emotiva intensa all’opera. Questa pittura celebra la Sicilia, terra d’accoglienza, rendendo l’isola sempre più bella grazie all’arte e alla mescolanza dei popoli

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Dializzati dimenticati: la denuncia

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Riceviamo e pubblichiamo una nota sull’organizzazione dei servizi logistici dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela

Spazi ridotti negli ospedali e parcheggi riservati inesistenti, il dramma dei dializzati all’ospedale di Gela: “Pazienti fragili sempre meno assistiti”. La denuncia di un paziente, Antonio Ruvio.

“Qualche mese fa’  ho fatto i complimenti al reparto di dialisi di Gela, a medici, infermieri e a tutto il personale per la professionalita’ , adesso dopo la chiusura dei parcheggi per lavori di ristrutturazione mai iniziati – scrive un paziente dializzato –

è una vergogna non poter aver spazi riservati a noi data la fragilità che abbiamo dopo aver fatto il trattamento dialitico.il direttore sanitario non c’è mai per poter affrontare la questione e anche per cercare di capire quando tempo durera’ questa situazione.Ci sono pazienti che quando finiscono la terapia  sono stanchi e fanno fatica a camminare, immaginiamo con le macchine parcheggiate fuori dall’ospedale che rischio raggiungerle.

In questa Citta’ la condizione assistenziale dei pazienti emodializzati sta degenerando il parcheggio riservato inesistente chiuso per lavori edili con gravi difficoltà per raggiungere il centro dialisi. Ci chiediamo quando si cercheranno soluzioni a queste problematiche. Le dirigenze Asl avrebbero dovuto già intervenire e ascoltare le nostre proposte, invece preferiscono aspettare, cosa? La comunità dei nefropatici cronici è in forte agitazione da sfociare presto in proteste”.

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Il valore delle ex province per la politica regionale

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Da un gruppo di dipendenti dell’ex Provincia regionale di Caltanissetta riceviamo e pubblichiamo

Siamo dei dipendenti dell’ex Provincia Regionale di Caltanissetta e desideriamo portare all’attenzione della collettività dei fatti che documentano il ridotto “valore” che la Politica Regionale attribuisce agli Enti ex province facendo diventare prioritaria la competizione elettorale, seppure di secondo livello, rispetto all’esigenza di far rifunzionare gli stessi Enti dopo averli depauperati con l’insensata campagna di cancellazione avviata dall’annuncio televisivo dell’ex Presidente Crocetta.

In questi giorni, con un ordine del giorno votato a maggioranza, i Deputati della Regione Sicilia hanno chiesto al Presidente Schifani di impegnarsi a “… sospendere, tramite i commissari straordinari attualmente in carica, le procedure concorsuali in essere fino all’insediamento degli organi elettivi al fine di consentire ai medesimi organi di valutare l’opportunità di confermare, modificare o revocare le determinazioni assunte dalle gestioni commissariali”, per salvaguardare la competizione elettorale dall’assunzione di posizioni di privilegio da parte di soggetti che rivestono ruoli istituzionali.

Il Presidente della Regione ha inviato l’odg all’Assessore Regionale agli Enti Locali per “… le conseguenziali valutazioni e l’avvio delle ritenute iniziative ….” che a sua volta, con la stessa motivazione, lo invia ai Commissari Straordinari dei sei Liberi Consorzi Comunali siciliani.  

Il Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta ex Provincia Regionale di Caltanissetta ha valutato, previa interpretazione corretta del termine “procedure concorsuali” (secondo il diritto italiano trattasi del fallimento, amministrazione straordinaria ma nel caso di che trattasi i Deputati intendono riferirsi ai concorsi per le assunzioni di dipendenti nei liberi consorzi) di procedere alla sospensione delle attività conseguenti ai bandi dei concorsi già pubblicati per l’assunzione di dipendenti e per i quali risultano pervenute le istanze dei concorrenti ricomprendendo nella sospensione anche uno degli istituti del CCNL che prevede la progressione verticale in deroga a quella ordinaria (una sorta di avanzamento professionale collegata all’esperienza).Tutto ciò, soprassedendo al fatto che la carenza di organico, determinata dai numerosi pensionamenti senza alcun rimpiazzo, non permette più al Libero Consorzio di assicurare i propri servizi che nella fattispecie si traducono in difficoltà gestionali, sino al limite dell’assenza gestionale, delle infrastrutture viarie e scolastiche. E’ noto a tutti che in atto il personale dell’Ente arranca nella gestione delle strade provinciali e delle scuole ove occorre operare la costante vigilanza e manutenzione con progettazione ed esecuzione degli interventi e il puntuale riscontro alle numerose richieste dei dirigenti scolastici e dell’utenza stradale e dei proprietari delle aree servite dalle strade provinciali. Il paradosso di questo Ente si palesa nella caparbietà mostrata dai dipendenti, in particolare durante il periodo di indisponibilità di risorse economiche, ad accedere a tutte le possibilità governative e non di acquisizione di finanziamenti e che oggi, pur avendoli ottenuti, non si riesce ad utilizzarli per carenza di risorse umane.  

La carenza di organico è così tangibile che, proprio in questi giorni, diversi sono i dipendenti ai quali è stato indirizzato un avviso di garanzia per presunte colpe connesse allo stato manutentivo di una strada provinciale nella quale risulta alta la frequenza di incidenti stradali pur avendo questo Ente eseguito sulla stessa molteplici interventi di manutenzione, nel limite delle risorse disponibili e che unico vero deterrente dovrebbe essere garantito dal fare rispettare in loco i limiti di velocità imposti da parte del servizio assicurato dalla cosiddetta polizia provinciale non esistente nel ns. Ente per carenza di risorse umane qualificate.

Per dare il giusto peso alla carenza di organico, che si acuisce guardando anche alle professionalità, si evidenzia che in un trentennio circa 500 sono state le unità di personale pensionate e non rimpiazzate ed oggi la dotazione organica dell’Ente è rappresentata solo da 159 unità, significando che in atto al Settore tecnico tre funzionari (due geometri e un ingegnere) sono i responsabili di complessivi Km. 1116 di strade provinciali collaborati, mediamente, da un’unita tecnica istruttore e da pochissimi collaboratori professionali capicantonieri e cantonieri (personale tutto con età non inferiore ai 60 anni). Peggio risulta la situazione nel comparto Edilizia dove tutti gli edifici dell’Ente (47 immobili tra edifici scolastici, sedi di uffici e di strutture sportive) sono gestite da due funzionari architetti collaborati anch’essi da uno o due istruttori, risultando quasi sguarnito tutto il settore impiantistico.

Medesime difficoltà si hanno anche negli altri settori quali l’assistenza sociale e i servizi ambientali in cui l’Ente con il personale residuo cerca di far fronte ai propri obblighi che spesso comportano riscontri non immediati.

A fronte dell’esigenza di ricoprire con la massima sollecitudine i posti vacanti nei liberi consorzi, la Deputazione Regionale con l’avallo “valutato” dei Commissari Straordinari ha inteso bloccare tutto ritenendo che l’assunzione di un istruttore o di un operatore o, addirittura di un dirigente (pur in presenza dei bandi di concorso pubblicati), possa determinare dei privilegi a qualcuno creando nocumento alla competizione elettorale di secondo livello. Non riusciamo poi a comprendere quale interferenza possa generare ad una competizione politica, in cui i cittadini non votano, lo svolgimento di progressioni verticali, per giunta in deroga, cioè senza esami orali o scritti ma solo sulla base di valutazioni di curriculae e titoli in applicazione del CCNL vigente. Come pure non riusciamo a toglierci il cruccio che forse si è voluto sospendere tutto per consentire alla “politica regionale” di gestire essa stessa i presunti “privilegi”.

Siamo convinti che dal momento che un bando di assunzione favorisce qualcuno lo stesso va impugnato nelle sedi competenti oltre che, nel caso se ne ravvisasse la necessità, va inoltrata la denuncia all’autorità giudiziaria e che, al massimo, per le motivazioni addotte nell’ordine del giorno della deputazione regionale si potevano bloccare eventuali concorsi di direttori generali o simili ma non certamente questo unico momento di respiro che la normativa nazionale ha aperto per permettere le assunzioni negli Enti locali consentendo il rimpiazzo di funzionari, istruttori, operatori tecnici e amministrativi tanto necessari in questi Liberi Consorzi per garantire efficientemente i servizi istituzionali.

Documento sottoscritto da oltre 50 dipendenti

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A Mazzarino serve il salto di qualità della politica

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Dalla segretaria del circolo PeR di Mazzarino Carmelina Cremone riceviamo e pubblichiamo:

Necessita come non mai un forte richiamo alla Politica perché riassuma un ruolo ed una autorità che sembrano smarrite.Oggi più di ieri però la politica difetta di coerenza tra le cose che vengono proclamate e le scelte concrete che vengono compiute. Si è credibili nella misura in cui le nostre azioni sono riflesso delle cose in cui crediamo e che enunciamo.

Vero è che “è più facile credere in quel che si deve fare, che fare ciò in cui si crede”; ma la credibilità e la affidabilità di ciascuno passa inevitabilmente attraverso le scelte che compiamo, ogni giorno.Anche la nostra comunità, attende e spera che la politica faccia il salto di qualità, da intendersi non necessariamente come ricambio generazionale, solo anagrafico, bensì come cambio culturale e mentale per contribuire veramente al conseguimento del bene di tutto il nostro paese.

Oggi, il Sindaco di Mazzarino sta sperimentando, la difficile arte del mediare, del mettere insieme interessi diversi, caratteri diversi, culture diverse.
Decide che a poco più di otto mesi dalla formazione della giunta manda tutti a casa per rilanciare l’azione amministrativa. Così dice. Anche in questa circostanza, dimostrano ancora di più di essere divisi più di prima, divisi sulle persone, non sui progetti, perché di questi nessuno ne parla. Gruppi, sotto gruppi, con l’unico intento di condizionare, o mettere all’angolo gruppi che nel frattempo sono diventati minoranza dentro la maggioranza. Con la politica del privilegiare l’apparire, rispetto all’essere. Perché cessino i giochi, cessi il mettere ai posti di comando le persone che rispondono solo ai nostri non sempre nobili progetti, che non vanno nella direzione del bene comune, bensì rispondono a disegni strategici che continuano a privilegiare solo la appartenenza rispetto alla cittadinanza.

Signor Sindaco la strada più utile per il nostro paese, la sola via che abbiamo, se vogliamo nei fatti recuperare la politica alla sua nobile arte e non vogliamo invece renderla vittima di squallidi interessi di parte è la ricerca del bene comune, che trascende il piccolo orticello e recupera il respiro del grande nobile impegno, che porta tutti ai piani superiori.Vale la pena sottolineare ancora una volta che si rimane credibili nella misura in cui si attua ciò che si predica, anche a costo di dover perdere pezzi del proprio potere e del proprio prestigio personale, quando in gioco ci sono interessi più generali e più nobili di una comunità che continua ad attendere per riorganizzare una speranza nuova, di un ritrovato entusiasmo per potersi ancora spendere in vista del vero bene di tutti.

Credo che il primo e più credibile ricambio dovrebbe riguardare la strategia da porre in essere per conseguire tale obiettivo, anche se non sfugge a nessuno, che oggi, presi dal desiderio di voler tagliare ogni tappa non si e più disposti a percorrere la difficile, ardua salita del servizio, essendo più appetibile la comoda strada del potere. Perciò più che continuare ad essere censori degli altri, siamo tutti chiamati a fermarci un attimo e riflettere se anche questa volta si stanno privilegiandosi gli interessi dell’appartenenza, rispetto a quelli della cittadinanza. E’ indubbio che se ad ogni consultazione locale si intende dare valenza e significato politico, la realtà è quella di dettare ordini di scuderia e condizionare persino le scelte degli amministratori con probabile danno alla nostra comunità e degli stessi elettori.
La riflessione non esime chi, ricoprendo ruoli politici di leaders a livelli più alti, è chiamato più e prima degli altri ad essere onesto con sé stesso e con la comunità locale dalle quali si continua a “succhiare” consenso e “potere”.
Signor Sindaco attendiamo, tutta la città attende un suo gesto che rimetta nelle mani degli elettori il futuro di Mazzarino.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
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