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Lorefice:”Gela e i 23 Comuni dell’area di crisi abbandonati al loro destino”

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Quando si parla dell’area di crisi industriale di Gela, in realtà si scrive Gela, ma si legge molto di più, visto che nell’area sono coinvolti 23 Comuni di ben 4 Province. Una terra di imprenditori determinati e resilienti, abbandonati a loro stessi, che vorrebbero avere solo un po’ di Stato, centrale e locale, al loro fianco. Insomma, il minimo sindacale.

Ora, i finanziamenti all’area di crisi industriale complessa si basano su un Accordo di programma del 2018.

“Noi abbiamo chiesto al Governo Meloni come sta conducendo questo strumento e come lo stanno conducendo le amministrazioni pubbliche a ciò deputate, in primis Invitalia, controllata dal Ministero dell’economia ma operativa sotto l’egida del Ministero delle imprese di Adolfo Urso, lo stesso ministro dei 23 mesi consecutivi di crollo della produzione industriale. E cosa abbiamo scoperto? Che nelle precedenti tornate dell’Accordo di programma sono stati assegnati ed utilizzati solo poco più di 3 milioni di euro e soltanto per un’iniziativa imprenditoriale”- dice il sen.Lorefice

Dopo la proroga dell’Accordo di programma, peraltro tardivamente intervenuta nel 2022, è stato mantenuto lo stanziamento residuale di 21,9 milioni di euro dal Ministero delle imprese e dalla Regione Sicilia. Ebbene, come ci ha detto lo stesso Ministero di Urso in Senato, a gennaio 2025 sono state ritenute ammissibili iniziative per soli 2 milioni di euro, assegnati a due iniziative sulle 14 arrivate al vaglio di Invitalia. Mi pare chiaro che ci sia qualcosa che non va nei meccanismi di attuazione dell’Accordo, la cui finalizzazione è in mano a Invitalia e ai suoi bandi.

A questo punto è lecito chiedersi: dov’è il problema? Dentro Invitalia, che si perde in procedure farraginose e respinge progetti invece di incentivarli? O nel Ministero, che si ostina a rinnovare formalmente accordi che poi non sa (o non vuole) attuare? Fatto sta che mentre Governo e Regione temporeggiano, le imprese affondano.

E proprio la Regione Siciliana ha dato l’ennesima dimostrazione di superficialità con la vergognosa gestione dell’incontro sul rilancio delle aree industriali siciliane a Caltanissetta. Un’occasione che avrebbe dovuto dare risposte agli imprenditori si è trasformata in una passerella politica di Forza Italia, con l’assessore Edy Tamajo accolto dai suoi sostenitori come in una convention di partito. Nessuno spazio al confronto, nessuna discussione sulle criticità dell’Accordo di Programma, nessuna ammissione di responsabilità. Eppure, proprio Tamajo, nel suo autocelebrarsi, ha avuto l’ardire di accusare il governo precedente, quello a guida Musumeci, di incapacità, ignorando che nei due anni in cui ha ricoperto il suo ruolo non ha mai mosso un dito per supportare le imprese del territorio. Il suo compito era quello di promuovere investimenti, creare opportunità, affiancare gli imprenditori. Niente di niente.

Nel frattempo, le aziende dell’area di crisi di Gela e degli altri 23 Comuni continuano a resistere e a lottare. A loro va il vero riconoscimento, non certo a chi passa il tempo a rimpallarsi le colpe o a organizzare passerelle autocelebrative. Se neanche di fronte a 23 mesi consecutivi di calo della produzione industriale nazionale il Governo decide di svegliarsi, è chiaro che semplicemente non vuole farlo. E questo è il vero tradimento nei confronti di chi, ogni mattina, si sveglia all’alba per far sopravvivere la propria impresa e il proprio territorio.Eppure, proprio Tamajo, nel suo autocelebrarsi, ha avuto l’ardire di accusare il governo precedente, quello a guida Musumeci, di incapacità, ignorando che nei due anni in cui ha ricoperto il suo ruolo non ha mai mosso un dito per supportare le imprese del territorio. Il suo compito era quello di promuovere investimenti, creare opportunità, affiancare gli imprenditori. Niente di niente.

Nel frattempo, le aziende dell’area di crisi di Gela e degli altri 23 Comuni continuano a resistere e a lottare. A loro va il vero riconoscimento, non certo a chi passa il tempo a rimpallarsi le colpe o a organizzare passerelle autocelebrative. Se neanche di fronte a 23 mesi consecutivi di calo della produzione industriale nazionale il Governo decide di svegliarsi, è chiaro che semplicemente non vuole farlo. E questo è il vero tradimento nei confronti di chi, ogni mattina, si sveglia all’alba per far sopravvivere la propria impresa e il proprio territorio.

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Seduta infuocata con l’assessore Donzella che lascia FdI e l’ostruzionismo agli atti del bilancio degli oppositori di Zuccalà

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Butera. Seduta consiliare infuocata sia sotto il profilo politico che amministrativo. Nel primo caso l’assessore Giovanna Donzella ha dichiarato la sua indipendenza ufficializzando così la sua uscita dal partito di Fratelli d’Italia. Una scelta dettata dal rapporto deteriorato con il deputato di FdI Totò Scuvera che, in occasione della recente crisi politica nel governo Zuccalà, non l’ha riconosciuta come espressione del partito, dopo che se ne era servito per il voto in occasione del congresso provinciale.


Difficile la situazione venutasi a creare in aula durante la trattazione degli atti propedeutici e del bilancio del Comune. La Regione ha già inviato il preavviso di nomina del commissario ad acta dato che si è già fuori termine.L’amministrazione Zuccalà , che come è noto, da qualche mese non ha più maggioranza, ha portato in aula tutti gli atti sperando nella celere approvazione. Ma non è stato così.

Al momento di trattare il piano di alienazione e valorizzazione dei beni comunali, gli oppositori del governo Zuccalà, hanno detto che era necessario chiedere alla Regione un parere sulla disponibilità o meno degli immobili nella lista delle alienazioni.Questo, nonostante i tecnici abbiano dichiarato in aula che non ci sono capitoli di bilancio in cui sono impegnati i soldi di eventuali alienazioni.


L’opposizione insomma ha fatto pesare la superiorità numerica per dare filo da torcere al primo cittadino e così ha deciso di non trattare quegli atti. Seduta finita in un nulla di fatto con un rinvio non calendarizzato.
Per il sindaco e stato utilizzato un pretesto strumentale che fa danno a Butera e ai buteresi perché la mancata approvazione del bilancio comporta ritardi nei trasferimenti delle somme dello Stato e difficoltà nell’affrontare anche spese minime.
Zuccalà si è molto meravigliato della posizione assunta dagli oppositori considerato che “quel piano è lo stesso che il suo predecessore ed ora consigliere Filippo Balbo ha mantenuto per 3 anni e che la consigliera Chimera ha votato due volte”.

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“Ecce homo” del maestro Iudice alla collettiva di Parma “Se questo è un uomo”

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L’opera “Ecce homo” di Giovanni Iudice (olio su tela, 176 x 180 cm, 2008) sarà esposta a Parma dal 12 Aprile al 25 Maggio 2025: nell’ambito dell’ottantesimo anniversario delle Celebrazioni per la Liberazione, al Palazzo del Governatore di Parma si terrà infatti la grande mostra collettiva “Se questo è un uomo. L’Arte ricorda. L’Umanità resiste. Opere 1945-2025”, a cura di Chiara Canali e ispirata all’omonimo romanzo di Primo Levi.

La mostra propone, attraverso la rilettura del libro di Levi, un affresco sull’umanità del Novecento, che ha vissuto i drammi della guerra, la frammentazione dell’identità e l’irruzione dell’inconscio. L’esposizione costituisce una testimonianza dell’impegno morale dell’arte nel risvegliare le coscienze di fronte alla tragedia della guerra, alla follia dei campi di sterminio e alla strenua lotta delle resistenze.

Al tempo stesso, la mostra indaga il volto e la figura umana nel Novecento, sempre più spesso espressione del male e della sofferenza, riflesso di un’ “umanità dolente”. I volti e i corpi, privi di tratti fisionomici definiti, sono sfigurati da smorfie o urla e recano impresso il marchio di un dolore acuto e l’assenza di speranza dell’uomo contemporaneo. Nella sezione del contemporaneo, cui è inserito il pittore gelese, sono presenti le opere degli artisti della corrente della cosiddetta Nuova Figurazione Italiana, nati tra gli anni Sessanta e gli Ottanta, dallo stile post-espressionista oppure iper-realista, dalla linea dolce oppure più graffiante, dal tono pittorico evocativo e simbolico oppure marcatamente crudo.

Qui la figura umana sembra vivere in una prigionia di terrore, solitudine e sofferenza interiore, come se fosse in un pre-Inferno terreno, dove l’uomo perde il suo nome, il suo volto, la dignità e la speranza. Per il maestro Iudice, l’ennesimo riconoscimento della sua arte in un contesto di notevole spessore. 

(L’opera “Ecce homo” di Iudice)

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Attualità

Bloccato dalla burocrazia regionale il progetto della rete fognaria a Manfria

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“L’Assemblea Territoriale Idrica (ATI) di Caltanissetta, a seguito della mia richiesta di accesso agli atti sul progetto di completamento della rete fognaria nella zona di Manfria , è stata chiara: nonostante il progetto sia stato approvato e finanziato per 3,3 milioni di euro, la Regione ha bloccato l’avvio dei lavori per delle ‘verifiche’, impedendo di fatto il completamento dell’assetto idrico-fognario dell’area.La denuncia viene dal senatore Pietro Lorefice.


“Un film già visto: il Governo dei ‘pronti’ che non è pronto.L’ennesimo caso – dice- di intoppi burocratici figli di una politica disiniteressata alla Sicilia, se non a favore di selfie. Mi rendo conto che l’argomento ‘fogne’ non sia così di moda come un mastodontico Ponte sullo Stretto o una borsa ‘fake in Italy’. Ma la Regione Sicilia,a braccetto con ilGoverno centrale, ha l’obbligo morale ancor prima che politico di occuparsi anche di zone di cui non sa probabilmente neanche l’esistenza. Che la Regione sblocchi tempestivamente l’iter e autorizzi i lavori per un’ infrastruttura necessaria per raccogliere e smaltire le acque reflue e migliorare le condizioni igienico-sanitarie di quella zona. Al contrario, Manfria resterà senza un sistema fognario adeguato, con il rischio, anzi la certezza, di inquinamento, disagi per i cittadini e uno spreco di fondi pubblici.
Infine, ricordo sommessamente che il progetto, al di là delle volontà dei patrioti, deve essere attuato poiché riguarda un’area coinvolta nella procedura di infrazione avviata dall’UE per il mancato rispetto della Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. Il suo adeguamento è dunque indispensabile per garantire la conformità alle normative ambientali europee.”

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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