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La Menopausa – emancipazione femminile e modernità nel terzo millennio

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Niscemi – Nella vita di ogni essere umano si percorrono tappe fondamentali che segnano una svolta fondamentale. Una di queste, nella vita della donna, è la menopausa. Di questo, delle strutture sanitarie di supporto che a Niscemi non sono sufficienti, si parlerà sabato 8 febbraio alle 18 al Museo Civico.

L’iniziativa è dei club service Fidapa, Inner Wheel, Lions, Rotary e Soroptimist con il patrocinio del Comune di Niscemi e del Museo Civico.

“La Menopausa – emancipazione femminile e modernità nel terzo millennio”, il tema che sviscereranno i medici Alfonso Cirrone Cipolla, il cattedrali Marco Palumbo ed i ginecologi Rino Ferraro e Morena Monteleone, dopo i saluti del sindaco Conti e del direttore del Enzo Liardo, dei presidenti dei Club.

La menopausa è momento fisiologico della vita della donna, che coincide con il termine della sua fertilità.

In questo periodo della vita alcune donne accusano dei disturbi per i quali esistono cure e rimedi utili a garantire loro comunque una buona qualità di vita.

Si verifica tra i 45 ed 55 anni di età, ma non sono rare menopause precoci e tardive. Già alcuni mesi prima della cessazione delle mestruazioni si osservano alterazioni del ciclo mestruale (mestruazioni ravvicinate e abbondanti oppure più distanziate tra di loro). Nello stesso periodo le ovaie cessano la loro attività e, di conseguenza, diminuisce nel sangue la quantità degli estrogeni, cioè di quegli ormoni prodotti fino allora dalle ovaie.

Quando si riduce la quota degli estrogeni nel sangue, la donna è più esposta al rischio di alcune malattie.

La diminuzione degli estrogeni può provocare alcuni disturbi e sintomi, sia di natura neurovegetativa (vampate di calore, sudorazioni profuse, palpitazioni e tachicardia, sbalzi della pressione arteriosa, disturbi del sonno, vertigini, secchezza vaginale e prurito genitale), sia di natura psicoaffettiva (irritabilità, umore instabile, affaticamento, ansia, demotivazione, disturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale).

Le conseguenze più importanti del calo degli estrogeni sono: l’aumento del rischio cardiovascolare (infarto cardiaco, ictus cerebrale, ipertensione) e le patologie osteoarticolari, in particolare l’aumento dell’incidenza dell’osteoporosi. Fino alla menopausa, infatti, le donne hanno un rischio cardiovascolare inferiore a quello degli uomini perché gli estrogeni prodotti dalle ovaie garantiscono una minore quantità di colesterolo nel sangue.

Le malattie cardiovascolari rappresentano, inoltre, la principale causa di morte per la donna in menopausa, superando di gran lunga tutte le forme di neoplasie, compreso il cancro della mammella.

Non dobbiamo inoltre sottovalutare l’aumento del peso corporeo, che si verifica in misura variabile in tutte le donne in menopausa e rappresenta un problema in più del 50% delle donne oltre i 50 anni.

La carenza estrogenica condiziona, insieme all’età, un rallentamento del metabolismo in generale e aumenta l’appetito con una distribuzione del grasso corporeo “a mela”, cioè a livello della cintura, un sede tipica del sesso maschile, che comporta maggior rischio cardio-vascolare.

La prevenzione delle complicanze cardiovascolari e osteoarticolari può essere messa in atto fin da subito: occorre seguire un regime dietetico controllato.

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Giovedì santo, gelesi in processione “a vasari i peri o Signuri”

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Si rinnova la tradizione del Giovedì santo, che vede i gelesi recarsi alla Chiesa del Rosario per “baciare i piedi” e le vesti della statua del Cristo e di quella dell’Addolorata. Un momento da sempre tra i più sentiti in città nell’ambito delle celebrazioni della Settimana santa.

Non molto elevata l’affluenza questa mattina, ma probabilmente le presenze cresceranno nel corso delle prossime ore. Sarà possibile recarsi in chiesa per tutta la giornata, poi alle 21 si terrà la processione verso la Chiesa Madre, dove le due statue faranno ritorno in vista del Venerdì santo giorno in cui si rievoca la Passione e morte di Cristo. 

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Attualità

La presidente della Commissione Sanità denuncia disagi sulle Guardie mediche

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Guardie mediche:la loro nuova dislocazione crea una levata di scudi. Dopo le varie istanze ricevute da parte dei medici della guardia medica di gela, la commissione Sanità si è subito attivata.


La presidente Floriana Cascio ha contattato direttamente la dirigenza Asp che dà piena disponibilità ad intervenire per risolvere i problemi. “Niente di tutto questo. Tutto è rimasto irrisolto- denuncia la presidente Floriana Cascio- non solo le 2 guardie mediche dopo 20 anni vengono separate creando problemi di gestione del servizio, ma inoltre una delle due guardie mediche viene trasferita all’infettivologico del PO di Gela, un ambiente gelido con cattivo odore di fogna, non ci sono finestre per poter fare arieggiare l’ambiente. Questo mi viene riportato dai medici della guardia medica”.

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Un’antica tomba affiora all’Orto Pasqualello

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A Gela quando si effettua uno scavo per opere edili, è sempre alta la possibilità di poter trovare reperti archeologici.

È successo in questi giorni nell’area del cantiere dell’Orto Pasqualello dove, come comunicato ieri dall’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Di Dio, l’impresa Cosiam ha iniziato i lavori per realizzare un parco urbano che collegherà corso Aldisio- e quindi il centro della città- con il Lungomare. Ruspe in azione e sorveglianza archeologica nell’area a ridosso della villa comunale. All’avvio dei lavori è subito affiorata un’antica sepoltura che ora è oggetto di indagine archeologica.

La cosa non stupisce considerata la vicinanza tra l’area della necropoli greca del Borgo scavata da Paolo Orsi agli inizi del 900 e la zona dell’orto Pasqualello.

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