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Cronaca

Controlli rafforzati sugli appalti finanziati dal Pnrr

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Enna – Controlli rafforzati sugli appalti e in particolare su quelli finanziati dal Pnrr. Sotto osservazione le modalità di impiego delle risorse, ma anche la verifica dei requisiti oggettivi e soggettivi previsti per le richieste di erogazione della specifica misura.

Sono gli aspetti su cui nei mesi scorsi il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Enna ha intensificato i controlli volti ad appurare il corretto utilizzo dei fondi e dei crediti d’imposta previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Gli approfondimenti, rientranti nel più ampio dispositivo di “polizia della spesa pubblica” assicurato dal Corpo a tutela del bilancio europeo, nazionale e locale, sono scaturiti da un costante screening e da mirate analisi di rischio su contribuenti ed imprese che godono di agevolazioni, incentivi e/o eseguono lavori pubblici finanziati con fondi del Pnrr. I reparti del Corpo, sfruttando i propri poteri e le loro specifiche competenze, hanno così intensificato l’attività operativa attraverso un’azione coordinata di verifiche incrociate, ispezioni dirette presso le aziende, accessi ai cantieri e collaborazione con le altre Amministrazioni statali e locali, con l’obiettivo di evitare che i fondi pubblici siano distratti dal loro legittimo scopo e, al contempo, assicurare che le imprese accedano correttamente agli incentivi previsti.

In questo contesto le fiamme gialle ennesi, nel corso del 2024, hanno: effettuato 32 interventi, controllando finanziamenti e contributi per oltre 2,3 milioni di euro, crediti d’imposta per 1,2 milioni di euro e appalti per un valore di oltre un milione di euro; hanno avviato le procedure per la sospensione di crediti d’imposta, per oltre 304 mila euro impedendone così la compensazione con debiti tributari e contributivi reali e prevenendo il rischio di un loro indebito utilizzo; segnalato all’Autorità Giudiziaria un professionista ed imprenditore per inadempimento contrattuale, dovuto alla mancata realizzazione di lavori previsti dal progetto esecutivo di un’opera pubblica finanziata dal Pnrr ed appaltati da un ente locale; sospeso l’erogazione di un finanziamento Pnrr di circa 200 mila euro concesso ad un imprenditore per il risanamento conservativo e funzionale di un edificio storico rurale, in quanto le relative opere non sono state mai avviate.

La Guardia di Finanza, anche nel nuovo anno, resta in prima linea nella vigilanza sul Pnrr al fine di prevenire e reprimere comportamenti che possano pregiudicare la corretta destinazione delle risorse comunitarie e nazionali, che rappresentano uno strumento strategico per lo sviluppo dell’intero Paese.

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Cronaca

Controlli della Polizia Stradale nel Nisseno

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La Sezione Polizia Stradale di Caltanissetta, nell’ambito delle direttive compartimentali, ha eseguito l’operazione “Alto Impatto” del Ministero dell’Interno, incrementando i controlli degli autocarri che trasportano animali vivi sui tratti di strada statale ed autostradale di competenza.

Gli equipaggi della Sezione Polizia Stradale, nel corso della scorsa settimana, hanno controllato numerosi conducenti di autocarri, una decina dei quali trasportava animali vivi in modo irregolare, che sono stati sanzionati amministrativamente. I poliziotti hanno accertato che su diversi mezzi di trasporto animali, i conducenti non erano in regola con la documentazione necessaria, privi del tutto o perché incompleta e, in alcuni casi, non erano in possesso della prevista autorizzazione al trasporto.

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Cronaca

Agguato a Vittoria, il ferito è deceduto

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E’ morto, per le gravi ferite riportate, il trentanovenne di Vittoria, vittima la scorsa notte di un agguato a colpi di fucile da caccia. Si tratta di Angelo Ventura. L’uomo era stato intubato all’ospedale Guzzardi e le sue condizioni erano gravissime.

Polizia e carabinieri sono al lavoro per cercare di individuare chi lo ha portato al pronto soccorso dell’ospedale anche grazie alle immagini delle telecamere di video sorveglianza.

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Cronaca

La Sicilia dice no ai cellulari ai bambini, approvata all’Ars la legge

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Palermo – La Sicilia dice no ai cellulari in mano ai bambini. È stata approvata dall’Ars la legge voto targata M5S che mira a vietare i telefonini e le apparecchiature digitali ai bambini fino a cinque anni e a limitarne fortemente l’utilizzo nella seconda e terza infanzia e in età adolescenziale.

Il disco verde è scattato ieri a sala d’Ercole, dove è stato approvato in maniera bipartisan e unanime l’intero articolato (manca solo il voto finale). Lo stop comunque non sarà immediato, perché la legge che porta la firma del deputato-pediatra Cinque Stelle Carlo Gilistro dovrà sbarcare a Roma e avere il via libera del Parlamento nazionale prima che diventi operativa.

“Ormai – dice Gilistro – dovunque si sta prendendo coscienza che le apparecchiature digitali sono fondamentali, ma vanno usate con enorme cautela, specie da parte dei più piccoli. I danni possono essere irreparabili e i genitori devono saperlo: gli smartphone che a cuor leggero consegnano ai propri bambini per tenerli buoni non sono innocui giocattoli, tutt’altro. Si rischia veramente la catastrofe”.

La legge prevede il divieto dell’utilizzo “dei dispositivi funzionanti tramite onde a radiofrequenza e dei videogame” nei primi cinque anni di vita e un uso limitato dai sei anni in su e, comunque, sotto la supervisione di un adulto. Il divieto di utilizzo delle apparecchiature elettroniche è previsto anche per gli alunni all’interno delle scuole medie e superiori durante le ore didattiche.

La legge prevede inoltre, da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione, la promozione e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione rivolte a insegnanti e genitori sui possibili danni derivanti dall’uso smodato o distorto delle apparecchiature digitali. Per le violazioni sono previste sanzioni da 150 a 500 euro.

“Siamo consapevoli – dice Gilistro – che un divieto del genere è difficile da far rispettare e quindi da sanzionare: ma la legge vuole essere soprattutto un disperato grido di allarme che risuoni forte nelle orecchie dei genitori, che molto spesso scambiano un cellulare per un babysitter e, per tenerli buoni, affidano ai propri figli, anche in tenerissima età, uno smartphone o un tablet, non sapendo che rischiano di minare per sempre la loro salute psico-fisica. Se fossero informati dei pericoli cui vanno incontro si guarderebbero bene dal farlo”.

I pericolosi e potenziali contraccolpi dell’uso smodato delle apparecchiature digitali in tenera età sono tantissimi. “Ansia, crisi di panico, scoppi di rabbia improvvisa, svenimenti – dice Gilistro – sono tra i più comuni, ma anche disturbi del sonno, alterazioni dell’umore, ritardato sviluppo del linguaggio, tachicardia, azzeramento, o quasi, dei rapporti sociali. Da non dimenticare tra le possibili devastanti conseguenze anche il cyberbullismo che in soggetti fragili può provocare casi di ritiro sociale volontario (il fenomeno degli hikikomori) fino a causare suicidi”.

Dopo il sì finale dell’Ars, la palla passerà a Roma, al Parlamento nazionale.

“Faremo di tutto – dice Gilistro – affinché la legge non finisca in un binario morto e i presupposti ci sono tutti. Il consenso alla legge qui è stato bipartisan e tutti cercheremo di sensibilizzare i colleghi romani alla sua approvazione. Intanto ringrazio tutti i colleghi parlamentari di ogni colore politico per la sensibilità dimostrata verso un fenomeno che nessuno può ormai ignorare

La Sicilia dice no ai cellulari in mano ai bambini, approvata all’Ars la legge M5S. Gilistro: “Bene, rischiamo la catastrofe. Ora la palla passa a Roma”La Sicilia dice no ai cellulari in mano ai bambini. È stata approvata dall’Ars la legge voto targata M5S che mira a vietare i telefonini e le apparecchiature digitali ai bambini fino a cinque anni e a limitarne fortemente l’utilizzo nella seconda e terza infanzia e in età adolescenziale. Il disco verde è scattato ieri a sala d’Ercole, dove è stato approvato in maniera bipartisan e unanime l’intero articolato (manca solo il voto finale). Lo stop comunque non sarà immediato, perché la legge che porta la firma del deputato-pediatra Cinque Stelle Carlo Gilistro dovrà sbarcare a Roma e avere il via libera del Parlamento nazionale prima che diventi operativa.“Ormai – dice Gilistro – dovunque si sta prendendo coscienza che le apparecchiature digitali sono fondamentali, ma vanno usate con enorme cautela, specie da parte dei più piccoli. I danni possono essere irreparabili e i genitori devono saperlo: gli smartphone che a cuor leggero consegnano ai propri bambini per tenerli buoni non sono innocui giocattoli, tutt’altro. Si rischia veramente la catastrofe”.La legge prevede il divieto dell’utilizzo “dei dispositivi funzionanti tramite onde a radiofrequenza e dei videogame” nei primi cinque anni di vita e un uso limitato dai sei anni in su e, comunque, sotto la supervisione di un adulto. Il divieto di utilizzo delle apparecchiature elettroniche è previsto anche per gli alunni all’interno delle scuole medie e superiori durante le ore didattiche.La legge prevede inoltre, da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione, la promozione e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione rivolte a insegnanti e genitori sui possibili danni derivanti dall’uso smodato o distorto delle apparecchiature digitali. Per le violazioni sono previste sanzioni da 150 a 500 euro.“Siamo consapevoli – dice Gilistro – che un divieto del genere è difficile da far rispettare e quindi da sanzionare: ma la legge vuole essere soprattutto un disperato grido di allarme che risuoni forte nelle orecchie dei genitori, che molto spesso scambiano un cellulare per un babysitter e, per tenerli buoni, affidano ai propri figli, anche in tenerissima età, uno smartphone o un tablet, non sapendo che rischiano di minare per sempre la loro salute psico-fisica. Se fossero informati dei pericoli cui vanno incontro si guarderebbero bene dal farlo”.I pericolosi e potenziali contraccolpi dell’uso smodato delle apparecchiature digitali in tenera età sono tantissimi. “Ansia, crisi di panico, scoppi di rabbia improvvisa, svenimenti – dice Gilistro – sono tra i più comuni, ma anche disturbi del sonno, alterazioni dell’umore, ritardato sviluppo del linguaggio, tachicardia, azzeramento, o quasi, dei rapporti sociali. Da non dimenticare tra le possibili devastanti conseguenze anche il cyberbullismo che in soggetti fragili può provocare casi di ritiro sociale volontario (il fenomeno degli hikikomori) fino a causare suicidi”.Dopo il sì finale dell’Ars, la palla passerà a Roma, al Parlamento nazionale.“Faremo di tutto – dice Gilistro – affinché la legge non finisca in un binario morto e i presupposti ci sono tutti. Il consenso alla legge qui è stato bipartisan e tutti cercheremo di sensibilizzare i colleghi romani alla sua approvazione. Intanto ringrazio tutti i colleghi parlamentari di ogni colore politico per la sensibilità dimostrata verso un fenomeno che nessuno può ormai ignorare

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