Saranno duecento le persone, detenute o sottoposte a misure e sanzioni di comunità, coinvolte in un progetto per la realizzazione di percorsi di inclusione sociale o di inserimento lavorativo. L’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali ha emanato un avviso rivolto agli enti del terzo settore interessati a partecipare alla partnership per l’attuazione degli interventi e dei servizi.
Il progetto, presentato dalla Regione Siciliana che ne è anche capofila, è stato approvato dalla Cassa ammende, ente vigilato dal ministero della Giustizia, e avrà una durata complessiva di 18 mesi. L’importo totale è di 2,6 milioni di euro: due milioni finanziati dalla Cassa delle ammende e 600 mila dalla Regione.
«Con questo progetto – dice l’assessore Nuccia Albano – il governo Schifani vuole favorire l’inclusione sociale delle persone detenute o soggette a sanzioni penali, anche attraverso percorsi che ne facilitino l’inserimento lavorativo e l’acquisizione di competenze, per ridurre il rischio di recidiva. La detenzione deve necessariamente avere un fine rieducativo, così come sancito dalla nostra Costituzione. Il carcere non può e non deve essere solo il luogo in cui scontare una pena, ma quello dove realizzare un cambiamento attraverso il lavoro, che dà non solo dignità ma anche motivazioni».
Il progetto prevede la collaborazione degli istituti penitenziari dell’Isola, per il tramite del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, del Centro per la giustizia minorile per la Sicilia e degli uffici di esecuzione penale esterna.
L’avviso pubblico, predisposto dal dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali, è rivolto a enti terzi in grado di supportare la progettazione e la successiva attuazione delle singole attività dell’iniziativa. In particolare, possono presentare la domanda per partecipare al progetto, gli enti locali, i servizi sanitari territoriali e specialistici, la Protezione civile regionale, i consorzi, i patronati, le fondazioni, le imprese profit nella qualità di struttura ospitante nel caso di attivazione di tirocinio.